Il Mio Primo Telescopio – Parte II – La Montatura

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Dunque, stabilito ciò che possiamo osservare con un telescopio,scendo un pò piu nel dettaglio per andare a vedere superficialmente quali sono i componenti di base di cui tenere conto nella scelta del primo telescopio. Voglio però concentrare gli sforzi parlando di ciò che all’astrofilo comune appare come uno standard: il telescopio riflettore newtoniano. E’ quello che normalmente viene indicato come primo telescopio, si trova anche a costi accettabili (dalle 200 euro in su), già con una spesa intorno alle 5/600 euro si può “ambire” ad uno strumento con ottimo rapporto qualità prezzo. Ovviamente di telescopi ce ne sono una marea, dobsoniani, newtoniani, rifrattori, riflettori, quadrati, tondi, di traverso, col freno a mano, autoradio, accendisigari, frigobar, neon viola, spoiler retrattile e lettore dvd.  :mrgreen:

Questo per dire che impossibile per il sottoscritto parlare di tutti i telescopi esistenti, non ne ho l’esperienza nè la competenza: quindi vedo di essere conciso di considerare quel poco che conosco solo in termini newtoniani in quanto normalmente rappresentano lo start-up di buona parte di Astrofili Neofiti. Ma se il vostro obbiettivo e solo la mera visualizzazione senza andare a pensare a foto & co, allora considerate anche la valutazione sui telescopi su montature Dobson: spesso si trovano strumenti molto corretti a prezzi interessanti.

Innanzitutto cominciamo da un elenco di ciò che parleremo, che rappresenta un pò la “noce” di tutte le opportunità che bisogna conoscere prima di fare una scelta:

  1. Montatura
  2. Motorizzazione
  3. Ottiche e focheggiatore
  4. Accessori (cannocchiale polare, adattatori fotografici, alimentatori, palmare GoTo, computerizzazione del sistema)

Cerchiamo di vederli un pò piu dettagliatamente, ma per onor di verità non mi spingerò oltre a ciò che sono le mie competenze e i miei esperimenti. Diciamo che posso raccontare attraverso la mia esperienza “perchè” mi trovo bene con ciò che ho a disposizione e in qualche caso perchè ho scelto determinate caratteristiche piuttosto che altre. Quindi ciò che dico va letto come infarinatura generale e non completa e come condivisione di un’esperienza.

Ritengo anche utile pensare a questi elementi in maniera separata,  durante l’acquisto: si può ovviamente scegliere un telescopio completo (come quello che ho acquistato io) oppure si può scegliere di acquistare separatamente alcuni oggetti (ad esempio montatura in un negozio e ottiche in un altro) a patto però di rispettare i requisiti di configurazione (ad esempio, che gli attacchi del telescopio siano adatti per la montatura, o che i motorini di Ascensione Retta e declinazione siano quelli specifici per la montatura, etc)

Sta alla vostra conoscenza e necessità scegliere come operare. Per quel che mi riguarda, ho adottato lo stesso ragionamento fatto nel precedente articolo: essendo un neofita, per eliminare una parte di errori e sbattimenti dati da errate configurazioni, ho preferito acquistare tutto in unica soluzione: un telescopio completo.

 La Montatura

La montatura è la base di appoggio su cui si muove il telescopio. Si trova appena sopra al treppiede ed ha gli attacchi per fissare la nostra ottica.

Normalmente, per chi non ha mai avuto un telescopio, la montatura rappresenta un’ovvietà (nel senso: se compro un telescopio è ovvio che mi danno la base su cui montarlo adatta) ma è proprio la montatura che rappresenta il punto principale del nostro sistema, sia dal punto di vista tecnico che da quello meramente pratico.

Ci sono diversi tipi di montature e diverse marche, normalmente se ne trovano tre nel commercio entry level di largo consumo:

1) Montatura Altazimutale: è un tipo di montatura dove vi è la base che gira di 360 gradi e premette di passare ad esempio da nord a sud e da est a ovest semplicemente girando il telescopio, nella maniera piu intuitiva possibile. Invece per regolare “l’altezza”, c’è un perno che si posiziona piu o meno nel centro del tubo ottico. In un certo senso, per puntare un oggetto basta girarsi verso di esso e puntarlo come si farebbe con un fucile. Limite: a patto di prendere montature molto costose e particolarmente precise, non sono indicate per la fotografia.

2) Montatura Equatoriale: è un tipo di montatura in cui ci sono sempre due assi che si muovono, solo che il piano di riferimento è la terra e non il cielo. Quindi Permette degli inseguimenti molto piu lineari, è un pelo piu precisa ma è anche molto meno intuitiva. Per puntare ad esempio gli oggetti a sud, può diventare abbastanza laborioso posizionare in maniera corretta il telescopio, e sulle prime sembra quasi muoversi secondo regole illogiche. Quindi non si tratta di puntare gli oggetti come si farebbe con un fucile, ma di trovare il giusto modo per raggiungere la porzione di cielo che ci interessa. Limite: il costo e il peso. Una buona montatura equatoriale può costare anche svariate migliaia di euro, e pesa un bel pò.

3) Montature Dobson: sono montature molto semplici, fanno parte della famiglia “altazimutale” ma si appoggiano direttamente al terreno e permettono un utilizzo immediato del telescopio senza troppi concetti astrusi sui movimenti. Non è necessario allinearle, si “cerca”, si “trova” e si “osserva”.

Per dare l’idea di ciò di cui stiamo parlando ecco una foto

lemontaturedeltelescopio

A sinistra c’è l’equatoriale, mentre a destra c’è l’altazimutale

Già da questa immagine si può vedere come l’equatoriale sia  un pò piu “corposa” e un pò piu “complessa”. Ma piu versatile, senza ombra di dubbio.L’idea condivisa da molti astrofili è che l’equatoriale sia assolutamente preferibile se si intende poi approcciare all’ambito fotografico.

 Mentre sulla montatura altazimutale non trovo altro da aggiungere a causa di una certa inesperienza (sostanzialmente si punta e si osserva) , sulla montatura equatoriale si aprono dei capitoli interi. Senza voler entrare troppo nello specifico, c’è un parametro da tenere conto ed è la capacità di supportare il peso. Le montature equatoriali che vanno per la maggiore sono le seguenti:

a) Eq 2

b) Eq 3

c) Eq 5

d) Heq5

6) Eq6

7) Eq8

A numero maggiore equivale una capacità di sopportare peso maggiore. Questo si traduce in maggior stabilità e inseguimento migliore una volta motorizzata con i motorini specifici per quel tipo di montatura.

Per rendere “efficace” questo discorso, prendo il caso della montatura eq.5.

La montatura Eq5 ha una capacità di carico “sulla carta” pari a circa 12 kg (ma sono meno, ve lo potrei garantire). Questo significa che 12 kg sono il peso massimo oltre il quale si va incontro a determinati danni (ai motorini, alle frizioni di bloccaggio etc) inoltre bisogna considerare che piu ci si avvicina alla soglia limite e meno risulterà stabile la montatura ad esempio a causa del vento o anche durante le semplice visualizzazione dove il telescopio lo si tocca, lo si striscia, ci si appoggia etc. Quindi va da se che caricare una montatura Eq5 a 12 kg è un’operazione che è meglio non fare.

Scendiamo quindi ad un teorico quanto arbitrario 10 kg di peso ammesso su questa montatura per una serata di osservazione visuale entro i termini di sicurezza.

Ora, il mio telescopio ha un diametro di circa 150mm e una focale di 750.  Il suo peso si aggira intorno ai 7 kg, sopra c’è un cercatore con la sua piastra (consideriamo un mezzo chiletto per stare abbondanti) in piu abbiamo l’oculare. Ci avviciniamo quindi intorno agli 8 kg.

Perchè è importante sapere questo dato? Perchè a volte i costruttori sono fin troppo generosi quando si tratta di valutare le potenzialità del proprio prodotto dal punto di vista fotografico, e non è raro trovare telescopi grandi quanto il mio appoggiati su montature piu esili e quindi meno stabili.

Questo è uno degli elementi che può “far perdere la pazienza”: si punta un oggetto e poi la montatura non è stabile, oppure i motorini di Ar e Dec non inseguono a dovere.

 

A volte capita di leggere setup forniti dalle case in cui forniscono una montatura (esempio, Eq4) con telescopi abbastanza cicciotti sopra (ad esempio un 200 f5). Se volessimo approcciare con questi set-up alla fotografia a lunga posa, ci troveremmo con un telescopio “enorme” rispetto alle possibilità della montatura e quindi uno strumento anche performante ma quasi inutilizzabile fotograficamente parlando su una montatura cosi esile.

Altri esempi di configurazioni che ho letto in giro:

Telescopio 150mm (come il mio) montato su una Eq3.

oppure

Telescopio 200mm montato su una Eq5

Entrambe, le considererei configurazioni adatte al visuale e per la foto a corta posa (luna, Giove Saturno e brevi scatti di oggetti come Andromeda o qualche ammasso globulare) e fuori limite per il fotografico a lunga posa perchè il rischio di trovarsi poi con una montatura un pò ballerina non è indifferente. Quindi se fate come me, che in principio volevo solo fare visuale e poi mi son trovato ad appassionarmi alla fotografia a lunga posa, sappiate che se nel sistema non vi rimane abbastanza tolleranza  bisognerà prendere in considerazione un cambio radicale della montatura. Le strade sarebbero, nel secondo caso (telescopio da 200 su eq5): o si fa un downgrade dell’ottica (magari passando da un 200 di apertura ad un 150, ma può essere un pò demoralizzante) oppure si fa un upgrade della montatura (passando da una eq5 ad una heq5 o una eq6) Il secondo caso è ovviamente molto piu oneroso (dalle 500/800 se si va sull’usato fino ai 1.300/1.700 se si va sul nuovo).

Occhio alle Descrizioni del Prodotto

A volte sono le stesse descirizoni dei prodotti ad essere un pò ottimistiche e a questo bisogna prestare attenzione in riferimento all’accoppiata telescopio/montatura. Ad esempio nella descrizione del prodotto da me acquistato c’è scritto:

Particolarmente indicato per le fotografia a lunga posa, sara’ apprezzato dalla maggior parte degli astrofili che ricercano una grande versatilita’ unita ad immagini chiare e definite

Letto? Particolarmente indicato per la fotografia a lunga posa…verifichiamolo!

Dunque, se parliamo di fotografia a lunga posa, bisogna considerare che la stabilità è un obbligo indissolubile, pena la creazione di foto mosse e difficoltà nel mantenere l’allineamento. Ecco quindi che le tolleranze sui pesi scendono, bisogna stare almeno un 25% sotto al peso massimo consentito.

Riprendiamo la mia Eq5: peso massimo intorno ai 12kg, togliamo il 25% e abbiamo un limite fotografico teorico intorno ai 9 kg: per fare foto a lunga posa con autoguida elettronica, è necessario almeno avere un cercatore guida e poi è necessario considerare una camera di guida e una reflex o ccd per la foto. Invece se non volessi utilizzare autoguida elettronica ma fuori asse, non potrei probabilmente ottenere molti risultati perchè la focale del telescopio è un pò corta (750mm)

Quindi : 7 kg di telescopio + 1 kg tra reflex e ccd + 2 etti di cercatore (tagliato fine mi raccomando) ecco che andiamo intorno agli 8 kg e mezzo, siamo al limite.

Appare chiaro che diversamente da come scritto dal costruttore, la mia configurazione non è “particolarmente adatto per fare fotografia a lunga posa”  ma è considerabile al massimo entro la soglia limite per approcciare a questa tecnica. E infatti, foto a lunga posa ne faccio ma con mille accortezze e dopo aver eseguito la modifica della porta st4 su eq5. Vi prometto che un giorno posterò i grafici dei movimenti dei motorini durante pose fotografiche e vedrete come la tendenza a “soffrire” il peso si fa ben sentire. Nessun problema,  e lo ripeto, nel visuale.

Ricapitoliamo: occhio alle super offerte ed ai telescopi sovradimensionati rispetto alla montatura. Tutto deve essere equilibrato.  Come ho scritto, conta tanto l’utilizzo che si prevede di fare: visuale, fotografico a corta posa, fotografico a lunga posa. Se prendete questo come riferimento, vedrete che configurazioni “oneste” possono essere telescopi da 150 su heq5 o  un’oneroso 250 su un’onerosa eq6, o telescopi da 114 su eq3 etc:  queste permetterebbero di fare ottime serate di visualizzazione, buoni inseguimenti e di ottenere pure qualche scatto decente, garantiti da una montatura piu che sufficiente allo scopo.

Non ho capito: Foto a lunga posa o corta posa

Lo dico in parole povere:

1) Foto a corta posa: per oggetti luminosi, si tratta di scatti che hanno un’esposizione entro il minuto/minuto e mezzo. Questo tipo di foto non necessita ulteriori attrezzi sulla montatura oltre al telescopio e la macchina fotografica. Va benissimo per planetario, alcuni ammassi globulari etc. Oltre al limite temporale, la foto viene mossa a causa di errori intrinsechi (allineamento, errore meccanico, etc)

2) Foto a lunga posa: per oggetti poco luminosi, si tratta di scatti che non hanno un limite espositivo  (possono essere anche di un’ora di esposizione), e necessitano di un sistema di guida (che sia fuori asse o parallelo). Per un sistema di guida, è necessario un telescopio aggiuntivo con una camera di acquisizione aggiuntiva che permetta di inseguire il movimento celeste. Poi la guida può essere manuale o automatica etc ma come principio generale, bisogna considerare un carico maggiore sulla montatura.

Nel prossimo articolo parleremo dei motorini, goto etc. Intanto, buona ricerca