Linux e DistroAstro: tra Divulgazione, Astrofotografia e Ricerca
Durante lo studio di alcune procedure necessarie alla gestione del materiale derivante dalla ricerca di SuperNovae, è sorta l’esigenza di poter lavorare con un sistema flessibile e leggero che permettesse di accedere immediatamente a un sacco di risorse online senza dover navigare tra le miriadi di pagine Web. Inoltre, avevo bisogno di un sistema Linux che mi consentisse la ricompilazione di tutto quell’universo di script linux tipicamente scritti per consentire l’accesso alla maggior parte dei cataloghi, tra cui ad esempio gli Eso Batch Tools che ritengo una risorsa necessaria per la creazione dei file di master utili alla comparazione e blinking delle immagini di galassie rilevate durante la survay.
Mentre cercavo tra diverse distribuzioni (passando dalla ostica ArchLinux fino alla piu user friendly Ubuntu) mi sono imbattuto in una distribuzione che mi ha subito affascinato, denominata DistroAstro.
DistroAstro è una distribuzione basata su sistema operativo Linux (in dettaglio, LinuxMint) e si può scaricare liberamente dal sito al seguente link:
Download DistroAstro
Il file in download è di tipo “Iso”, quindi è una immagine di un DVD ed ha una dimensione di circa 2 Gigabyte pertanto può essere necessaria qualche ora per scaricarla.
Come ogni distribuzione Linux, può essere installato in vari modi: o come sistema operativo unico residente nell’hard Disk, o come sistema operativo aggiuntivo da avviare tramite un Dual Boot (permettondoci cosi di scegliere se avviare il pc con Linux o con Windows) oppure se si ha una discreta disponibilità di Ram (almeno 4 giga, consigliati 8, preferibili 12) è possibile utilizzarlo molto comodamente tramite l’installazione di una virtual machine come ad esempio la famosissima Virtual Box di Oracle.
Infine è possibile anche installarlo su una chiavetta USB, tramite il programma LiLi USB Creator, che permette di rendere la chiavetta USB una periferica completamente avviabile seppur con distroastro non è possibile assegnare dei settori di allocazione per la persistenza dei propri file e impostazioni (detto in parole povere, ogni volta che si riavvia da chiavetta USB, le impostazioni saranno sempre quelle di default)
Una volta scaricato e installato nella modalità di vostra preferenza (consiglio di provarlo prima su una Virtual Machine o al massimo su una chiavetta USB non utilizzata) si può procedere all’avvio e vi troverete quindi di fronte ad un sistema operativo concepito per l’utilizzo astronomico e quindi in grado di assolvere praticamente ogni funzione relativa all’astronomia sia amatoriale che volta ad una applicazione leggermente piu “professional”.
Vediamo alcuni applicativi in dettaglio
LIBRERIA INDI
Avete presente Ascom?
Bene…questa è la versione “Linux” (e Mac) di Ascom. Quindi questa libreria permette di collegare al pc e pilotare una montatura (Meade, Skywatcher et simila), compresa la remotizzazione di una cupola e supporto per focheggiatori o ruote porta filtri. (Sempre se si ha a disposizione il driver Linux, normalmente fornito dal costruttore o compilato da altri utenti)
Inoltre permette di gestire numerosi CCD di marche conosciute, quali SBIG, Apogee, FLI, e Starlight Xpress, e comuni webcam astronomiche comeMeade DSI e LPI, e Celestron NexImage..se non ricordo male si dovrebbe trovare qualcosa anche per le famigerate Zwo Asi.
Ovviamente è sempre tramite questa libreria che si possono connettere i vari planetari presenti all’interno della distribuzione, come ad esempio il famoso Cartes du Ciel
PLANETARI
La distribuzione si presenta già con i planetari pronti ad essere utilizzati, oltre a Cartes Du Ciel, è presente NightShade Legacy che è molto simile a Stellarium. Inoltre è presente il bellissimo Celestia, software che permette un viaggio interstellare in 3D, consentendoci cosi di navigare tra astri e costellazioni. Non semplicissimo da utilizzare ma assolutamente divertente e di grande impatto. Ho trovato interessante ad esempio “volare” verso Orione per scoprire come in realtà gli astri della cintura siano molto distanti tra loro perdendo cosi la forma che vediamo dal nostro punto di vista.
Divulgatori, fatevi avanti!
ASTROFOTOGRAFIA
Distro Astro include strumenti per l’astrofotografia. Fornendo strumenti come KStars, Ekos, INDI, e Astrometry.net, è possibile gestire una completa sessione di astrofotografica dotata di autoguida, autofocus, correzione allineamento polare, plate solving, dithering, e cattura dei video con supporto software per la ruota portafiltri. Ad esempio il software Capture wxAstroCapture è stato scritto specificamente con l’astrofotografia. Inoltre sono presenti strumenti per le elaborazioni di mmagini, come Registax, Iris, e GCX che permettono gli stack dei frame. Ulteriori strumenti come iMerge, Gimp, e ImageMagick sono inclusi per il post-processing.
RICERCA ASTRONOMICA
E qua viene “il bello”. Sono presenti potentissimi strumenti di analisi dei da Io ho trovato molto itneressante il trittico IRAF, XImtool, e SAOImage DS9 che consentono la riduzione e l’analisi dei dati astronomici. E ‘compatibile con gli strumenti di altri ricercatori, come AIPS, AIPS, CASA, CIAO, IDL, o GDL anche se questi non sono inclusi per impostazione predefinita e pertanto vanno compilati e installati. P I repository aggiuntivi contengono librerie quali SciPy, CosmoloPy, APLPy, PyEphem e OSCAAR della NASA, che può essere installato tramite il comando “sudo apt-get Install” da terminale. E’ presente un resolver di coordinate interattivo con convertitore nei diversi metodi (J2000 etc..) oltre ad un software molto utile per la creazione di mappe stellari. Inoltre è presente un calcolatore di orbite.
Finita? Non qua…abbiamo a disposizione un software che consente la predizione dei passaggi satellitari e di meteoriti, un calcolatore di eventi che permette di stampare tutto ciò che avviene nel cielo tra due date impostate dall’utente e tanto altro.
…utile anche per la divulgazione!
E per concludere la rassegna, Distroastro diventa particolarmente utile anche per la divulgazione. Oltre al meraviglioso Moon Atlas, è presente programma che mi ha particolarmente sorpreso per il suo aspetto divulgativo. Il nome è semplice e fa capire tanto…si chiama “Where is M13?” In pratica è un visualizzatore di distanze. Permette con pochi click di scegliersi un oggetto del catalogo NGC o Messier e vedere su due piani dove si trova rispetto al nostro punto di osservazione. Una immagine val piu di 1000 parole, ecco una serie di oggetti selezionati che vengon o mostrati in due metodi che permettono di comprendere effettivamente dove si trovano.
CONCLUSIONI SU LINUX
Una volta un tizio un pò sciocco mi disse “tu saresti un bravo studioso ma un cattivo insegnante” 😀 Questo perchè normalmente cerco di essere chiaro e di non creare false illusioni. Il perchè mi riferisco a questa stupidaggine per concludere l’articolo è presto detto…non è tutto oro quel che luccica e se si intende affrontare da subito un sistema Linux per ottenere configurazioni “avanzate” delle periferiche, beh…siate consapevoli 😀
Ad esclusione dell’utilissima e semplicissima funzione “didattica” formata da software “click & go” (e quindi di enorme pregio per tutti coloro che fanno divulgazione), ritengo che qualora si vogliano effettuare studi approfonditi o si desideri utilizzare questo sistema operativo per fare astrofotografia, si renda opportuno dedicare un minimo di studio e di attenzione nelle fasi di configurazione dei driver. Diversamente dai sistemi Microsoft, dove ci siamo abituati a installare tutto con un click,nelle distribuzioni Linux è obbligatorio armarsi di un pò di pazienza all’inizio e comprenderne le logiche e i comandi da fornire al terminale in modo da poterne sfruttare le potenzialità. Al momento ho utilizzato molto bene i driver INDI per pilotare la montatura tramite Carte Du Ciel, ho utilizzato MERAVIGLIOSAMENTE le parti relative alla ricerca e sono riuscito ad ottenere un metodo valido per ricavarmi i master di comparazione per le survay tramite la ricompilazione di una utilty ESO. Ma non l’ho mai utilizzato per fare astrofotografia, quel che so è che ad esempio esiste un driver per il mio ccd (Moravian G2-8300) ma ancora non ho avuto tempo di compilarlo a dovere e di farlo quindi funzionare.
Il motivo per cui consiglio comunque di prenderci la mano e di provarlo ha piu argomentazioni: innanzitutto, la maggior parte di script che sfruttano i cataloghi messi a disposizione dalle università sono scritti in Linux (o Unix) ad esempio Astrometry.net, Eso Batch Tools etc. Inoltre può essere utile avere una partizione di emergenza qualora windows faccia i capricci e non si voglia perdere la nottata tra aggiornamenti e problematiche di .dll che ogni tanto vanno in crash.
Infine, utilizzare Linux è sempre un bel passaporto per capire in realtà cosa si nasconde dietro ad un computer e quindi lo ritengo “intrinsecamente” didattico.
Buono studio e provateci senza timore…
Non si rompe.
Mai. 😀